Lo stagno nella parte sudovest del maso è oggi un romantico rifugio immerso nella natura, dove poter ammirare anche piante diventate purtroppo rare, come le ninfee. L'usanza di costruire uno stagno rislae ai tempi in cui non esisteva ancora un rifornimento idrico centralizzato. Essi servivano soprattutto in caso d'incendio. Inizialmente si usava fare una catena di persone che passando di mano in mano dei secchi portavano l'acqua al luogo dell'incendio.

Più avanti poi si disposero anche delle pompe a mano. Ovviamente il maso, con la sua costruzione di legno e col tetto di paglia è soggetto a un elevato rischio d'incendi. Questi stagni normalmente non avevano una propria sorgente ma erano riempiti ogni tanto. Inoltre raccoglievano anche l'acqua piovana. Perciò, per tenerla pulita, era necessario cambiare l'acqua regolarmente.